La pandemia di COVID-19 ha messo in luce la fragilità strutturale dei sistemi di assistenza degli stati membri dell’UE e al contempo il ruolo essenziale dei lavoratori del settore delle cure. Nonostante gli sforzi dei decisori politici nell’affrontare tale fragilità e riconoscere il lavoro di assistenza, permangono numerose sfide. Le donne continuano indubbiamente ad essere eccessivamente presenti per quanto riguarda il lavoro di assistenza, sia retribuito che gratuito. Per quanto si sia verificato un notevole cambiamento di mentalità sull’assistenza in seguito alla pandemia di COVID-19, la forza lavoro del settore è ancora sottovalutata e sottopagata e fatica con quei salari a sostenere la propria famiglia. Queste difficoltà sono particolarmente radicate per quei lavoratori che offrono servizi di assistenza diretta ed indiretta presso il domicilio di altre persone.

Per tale motivo, le parti sociali del settore dei servizi alla persona e alla famiglia (PHS) – EFFAT, EFFE, EFSI e UNI Europa – reiterano il loro impegno a favore della strategia europea per l’assistenza. Come affermato nel programma di lavoro 2022-2023 delle parti sociali del settore PHS, la strategia europea per l’assistenza rimane una delle principali priorità. Nella veste di parti sociali impegnate per un’occupazione di qualità per tutte le categorie di lavoratori del settore delle cure, insieme ambiamo ad un dialogo sociale forte e a strutture di contrattazione collettiva, indipendentemente dal contesto di lavoro. Ambiamo inoltre a servizi di qualità, incentrati sulla persona, accessibili e a prezzi contenuti. Lavoreremo in modo costruttivo con gli stati membri, la Commissione europea, il Parlamento europeo ed altre parti interessate.