Il 6 settembre 2022 il consiglio dei ministri spagnolo, in collaborazione con i sindacati, ha approvato un decreto reale finalizzato a rafforzare i diritti sociali dei lavoratori PHS.
Include il riconoscimento del diritto ad un sussidio di disoccupazione e tutela di fronte ad un datore insolvente o andato in fallimento tramite il Fondo di garanzia per la disoccupazione e i salari (FOGASA). Ingloba anche la prevenzione dei rischi professionali e il diritto alla formazione. La segretaria generale di EFFE, Karmele Acedo, sottolinea che questa legge copre un’altra criticità fondamentale, ossia il diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro.
Se il decreto punta ad offrire gli stessi diritti di cui godono gli altri lavoratori, non trascura tuttavia la specificità dei datori di lavoro del settore. Pertanto, questi ultimi beneficeranno di una riduzione dell’80% sui loro contributi datoriali al fondo per la disoccupazione e al Fondo di garanzia per la disoccupazione e i salari (FOGASA). In altri termini, le famiglie non soffriranno di questi nuovi diritti dei lavoratori PHS.
Il nuovo meccanismo verrà finanziato dal servizio pubblico statale per l’occupazione (SEPE) e verrà emessa nei prossimi sei mesi una legge per modulare tale riduzione contributiva a seconda delle caratteristiche e delle fasce di reddito delle famiglie.
Secondo i più recenti dati pubblicati dall’ente spagnolo per la previdenza sociale, questa legge toccherà più di 370.000 lavoratori affiliati, 95% dei quali sono donne, ricorda Yolanda Diaz, ministro spagnolo del lavoro e dell’economia sociale.
Questa legge entrerà in vigore il 1° ottobre. Dovrebbe precedere la ratifica da parte della Spagna della Convenzione 189 dell’organizzazione mondiale del lavoro (OIL), che EFFE sostiene. Ad oggi, solo otto stati membri dell’UE l’hanno ratificata.
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