Il lavoro domestico può essere definito come un rapporto di lavoro diretto e legale tra due singoli avente luogo in un domicilio privato.
La Federazione Europea del Lavoro Domestico e dell’Assistenza Domiciliare (EFFE) è uno dei principali attori nel settore dei servizi alla persona e alla famiglia (PHS) su scala europea. In base alla definizione dell’UE, PHS si riferisce ad una vasta gamma di attività sociali e di assistenza che contribuiscono al benessere delle famiglie e dei singoli presso il loro domicilio, quali assistenza all’infanzia, assistenza di lunga durata, faccende domestiche, sostegno scolastico, lavoretti domestici, giardinaggio.
EFFE si adopera segnatamente per il riconoscimento e lo sviluppo del modello di lavoro diretto (chiamato anche lavoro domestico), caratterizzato da un rapporto contrattuale di lavoro tra due privati, senza intermediari e senza fini di lucro o commerciali. Sulla base della reciproca fiducia e della collaborazione tra datori e lavoratori, questo modello di lavoro regolare ambisce a garantire protezione e diritti sociali a tutte le parti in causa, nel rispetto degli approcci culturali di ciascuno stato membro.
Il lavoro a domicilio è pienamente in linea con la visione europea dell’economia sociale di mercato, poiché propone una risposta sostenibile a numerose sfide demografiche e sociali. Per quanto concerne la cura e l’assistenza alle persone anziane, offre soluzioni alternative più adeguate ai bisogni dei cittadini. Inoltre, affidare ad un lavoratore regolare e retribuito alcune responsabilità familiari e domestiche consente una migliore conciliazione tra la vita professionale e quella privata. Il lavoro domestico pertanto può offrire soluzioni realistiche, soprattutto per le donne, che molto spesso si fanno carico delle responsabilità familiari: in tal modo, si evita il loro parziale o totale distacco dal mercato del lavoro. Inoltre, questo modello può favorire l’integrazione dei migranti, poiché si applica a mestieri che richiedono un basso livello di qualificazione ma che possono far uscire i lavoratori dalla precarietà.
Oltre ad avere una palese dimensione sociale, va detto che il lavoro domestico svolge anche un ruolo importante nell’economia europea. Con più di 9,5 milioni di lavoratori in seno all’Unione europea, il settore PHS ingloba delle attività di cure dirette (53%) ed indirette (47%) ed è ancora caratterizzato da un’elevata percentuale di lavoro sommerso. Sui 6,5 milioni di lavoratori formali PHS, a circa il 34%, ovvero a 2, 2 milioni di persone, si applica il modello di lavoro diretto. Tale percentuale sale fino ad oltre il 50% se prendiamo in considerazione i 3,1 milioni di lavoratori informali PHS*. In riferimento al sistema di classificazione NACE, tali stime presentano una panoramica piuttosto parziale dell’entità del lavoro diretto rispetto all’occupazione totale dell’UE. Poiché si incentra sulle “famiglie come datori di lavoro di personale a domicilio”, il NACE 97 non include né i lavoratori domestici che svolgono più di un’attività, né quei datori che svolgono un’altra attività in una percentuale superiore al 50%.
La mancanza di un quadro politico per il settore, sia a livello europeo che nazionale, accentua l’esclusione di questi lavoratori vulnerabili. Intrappolati nell’economia informale, non godono di diritti sociali o di protezione sociale e il loro accesso al mercato del lavoro è alquanto limitato. Alcuni esempi nell’UE dimostrano che una migliore strutturazione del settore del lavoro domestico e la promozione dell’occupazione formale danno vita a soluzioni efficaci e sostenibili, ad esempio tramite una semplificazione amministrativa grazie a piattaforme digitali volte a dichiarare i lavoratori e una solvibilità dei datori attraverso programmi di credito di imposta o sgravi fiscali. Inoltre, la professionalizzazione dei lavoratori migliora significativamente i servizi offerti e rafforza l’attrattività del settore.
A tale scopo, il riconoscimento del lavoro domestico è una tappa essenziale verso il completamento di un’Europa sociale che risponda alle esigenze dei suoi cittadini. Gli obiettivi di EFFE sono i seguenti:
* Fonte : J.F. Lebrun. (2020). La complessità delle stime del numero di posti di lavoro generati dal lavoro domestico in Europa. Rapporto realizzato su richiesta dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.
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Un’Europa sociale che funziona per ogni famiglia