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Cura Paritaria: Promuovere l’uguaglianza di genere attraverso l’assistenza e cura a domicilio

11 Dicembre 2024

Nell’UE, il 91% dei lavoratori del settore dell’assistenza e cura a domicilio sono donne. Migliorare la visibilità di queste lavoratrici permette di promuovere allo stesso tempo l’uguaglianza di genere. Il 10 e 11 dicembre scorsi, EFFE ha partecipato a Bruxelles alla seconda edizione del Gender Equality Forum, organizzato dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE). Questo Forum ha riunito rappresentanti delle istituzioni europee e della società civile per fare il punto sulla parità di genere nell’UE e scambiare buone pratiche per promuovere i diritti delle donne.

Le discussioni si sono concentrate principalmente sulle sfide persistenti ed emergenti, in particolare:

L’EIGE ha presentato i trend e i punti salienti del suo Indice sull’Uguaglianza di Genere 2024, illustrando i progressi e le questioni ancora aperte.

Secondo Hadja Lahbib, nuova Commissaria europea per l’Uguaglianza, la futura Roadmap sui Diritti delle Donne e la Strategia dell’UE per la Parità di Genere post-2025 dovrebbero affrontare efficacemente le barriere rimanenti, in particolare i divari di genere tra le coppie nella conciliazione tra vita lavorativa e familiare.

Un panel sull’uguaglianza di genere attraverso l’assistenza e cura a domicilio

Nel secondo giorno del Forum, la Delegata Generale di EFFE, Aude Boisseuil, ha partecipato a un panel intitolato “Cura Paritaria: Uguaglianza di Genere attraverso l’Assistenza e Cura a Domicilio”, insieme a:

La sessione, moderata da Mary Collins, Segretaria Generale della European Women’s Lobby (EWL), è stata un’opportunità per discutere delle problematiche del settore, dell’integrazione dei migranti e del ruolo dei caregiver informali. I relatori hanno riflettuto su come garantire una maggiore considerazione alle lavoratrici di questi settori, troppo spesso invisibili.

Vytautas Peciukonis ha presentato i principali risultati del Chttps://eige.europa.eu/about/projects/survey-gender-gaps-unpaid-care-individual-and-social-activities-care-1st-waveare Survey 2022 dell’EIGE, che analizza il coinvolgimento di donne e uomini nelle attività di cura non retribuite, personali e sociali. Ha posto particolare attenzione ai caregiver ad alta intensità, ossia coloro che forniscono più di cinque ore al giorno di assistenza a lungo termine e/o si occupano di bambini sotto i 12 anni. La maggior parte di questi caregiver (66%) sono donne e la metà di loro è impiegata (a tempo pieno o parziale). Inoltre, il 62% riceve un salario inferiore al reddito mediano, il che rende difficile l’integrazione reale delle donne nel mercato del lavoro a causa del forte carico mentale.

Aude Boisseuil ha poi presentato dati chiave sul settore di lavoro domestico in Europa, concentrandosi sui 3,5 milioni di lavoratori che si stima operino senza dichiarazione, secondo i dati dell’Eurobarometro del 2019 (ormai superati e da aggiornare). Ha sottolineato le sfide specifiche del lavoro domestico, come la mancanza di misure per la sicurezza e la salute sul lavoro, che colpisce negativamente le donne impiegate nel settore. Inoltre, ha evidenziato l’importanza degli accordi collettivi, che migliorano le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori, e ha chiesto maggiore semplificazione finanziaria e amministrativa per le famiglie. La professionalizzazione è un altro elemento chiave per valorizzare le competenze acquisite dalle lavoratrici nello svolgere molteplici mansioni all’interno delle abitazioni.

Claire Champeix ha definito i caregiver informali come chiunque fornisca assistenza – di solito non retribuita – a una persona con malattia cronica, disabilità o necessità di cura a lungo termine, al di fuori di un contesto professionale o formale. Ha ricordato che le donne anziane spesso si fanno carico di queste responsabilità senza adeguati supporti. Facendo riferimento alla Direttiva sulla Conciliazione tra Vita e Lavoro, ha chiesto maggiori investimenti e azioni nel settore dell’assistenza a lungo termine, messo sotto pressione dalle sfide demografiche.

Infine, Lilana Keith ha sottolineato le due principali sfide affrontate dalle donne migranti nel settore dell’assistenza domestica e a domicilio:

  1. La difficoltà di ottenere permessi di lavoro dignitosi,
  2. L’accesso limitato ai diritti del lavoro, come condizioni eque e protezione sociale.

Ha quindi sostenuto con forza la necessità di percorsi dignitosi per la migrazione legale e un maggiore coinvolgimento delle associazioni e dei rappresentanti dei migranti nel dialogo sociale.

Citazioni dai relatori:

❝ Il settore dell’assistenza e cura a domicilio rimane frammentato e invisibile, nonostante la sua importanza. ❞
Aude Boisseuil, EFFE

❝ Le donne caregiver trovano difficile gestire le responsabilità di cura e mantenere un equilibrio tra vita e lavoro. ❞
Vytautas Peciukonis, EIGE

❝ Le donne chiedono un trattamento equo per l’assistenza, tra assistenza formale e informale, tra donne e uomini. ❞
Claire Champeix, Eurocarers

❝ Le lavoratrici migranti nell’assistenza sono costrette a condizioni precarie a causa di permessi restrittivi e della mancanza di riconoscimento. ❞
Lilana Keith, PICUM

EFFE ringrazia EIGE e tutti i partecipanti per questo prezioso scambio di raccomandazioni concrete per il settore. Continueremo a contribuire al progresso dell’uguaglianza di genere nel settore di lavoro domestico, ispirandoci alle buone pratiche a livello nazionale e locale. Chiediamo una maggiore rappresentatività di datori di lavoro, lavoratori e famiglie, nonché maggiori incentivi finanziari e semplificazioni amministrative, affinché i lavoratori di questo settore possano godere degli stessi diritti degli altri.

Potete guardare gli interventi del Panel qui.

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